NUOVO CODICE DELLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE

Con il Decreto Legislativo 13.8.2010, n. 131, entrato in vigore ieri, il Legislatore ha rimesso mano al Codice della Proprietà Industriale (Decreto Legislativo 10.2.2005, n. 30) modificando significativamente molte delle sue norme.

La riforma, tra gli altri aspetti, prevede una valorizzazione e maggiore protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, in attuazione della Direttiva UE 98/44, la possibilità per le Università di accedere alle procedure di brevettazione e sfruttamento industriale delle invenzioni frutto della ricerca, nonché strumenti processuali più efficaci sia per la tutela dei diritti di proprietà industriale, che per il preventivo accertamento di eventuali violazioni.

A tal ultimo riguardo, si segnali l’introduzione dell’azione di accertamento negativo la quale consente, a chi ne ha il dubbio, di verificare la legittimità “industriale” di un proprio prodotto o servizio, nonché la consulenza tecnica preventiva ex art. 696 bis c.p.c. che permette di anticipare l’analisi tecnica di una privativa al fine di trovare una soluzione conciliativa.

Altra novità è data dall’onere per il ricorrente di far seguire alla tutela di urgenza il giudizio di merito, entro 20 giorni lavorativo o 31 di calendario dalla conclusione della fase cautelare, pena la perdita di efficacia del provvedimento.

Ancora, in materia di segreto aziendale si registra un certo ammorbidimento della normativa, ove si consideri come la rivelazione, acquisizione o utilizzazione delle informazioni aziendali venga punita solo se oggetto di abusiva sottrazione da parte del responsabile (molto spesso ex dipendenti o ex collaboratori del datore di lavoro).

Da ultimo, l’istituzione del Consiglio Nazionale Anticontraffazione che andrà a sostituire il vecchio Comitato.

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